L’effettività di un nuovo vaccino è definito dalla sua efficacia. Nel caso del COVID-19, un’efficacia del vaccino del 67% può essere sufficiente per rallentare la pandemia, ma ciò presuppone che il vaccino conferisca un’immunità sterilizzante, necessaria per prevenire la trasmissione.
L’efficacia dei vaccini
I vaccini autorizzati e approvati hanno mostrato un’efficacia che varia dal 62% al 90% per il più economico vaccino Oxford-AstraZeneca (con vari regimi di dosaggio) e un’efficacia al 95% per il più costoso vaccino Pfizer-BioNTech. L’efficacia del vaccino Moderna è del 95,6% per le persone di età compresa tra 18 e 64 anni.
A metà dicembre 2020, nel Regno Unito è stata identificata una nuova variante del SARS-CoV-2. I dati preliminari hanno indicato che questa variante ha mostrato un aumento stimato del numero di riproduzione (R) di 0,4 o superiore e una maggiore trasmissibilità fino al 70%, ma non ci sono ancora prove di una minore efficacia del vaccino su di essa.
La sicurezza dei vaccini
Negli Stati Uniti tra il 14 dicembre 2020 e il 18 gennaio 2021 sono state somministrate 9 943 247 dosi del vaccino Pfizer-BioNTech e 7 581 429 dosi del vaccino Moderna. Durante questo periodo sono state segnalate appena 66 reazioni riconducibili ad anafilassi: i soggetti colpiti sono stati prontamente assistiti, e non si è verificato nessun decesso.
Disinformazione ed esitazione sui vaccini
I post sui social media hanno promosso una teoria del complotto secondo cui un vaccino anti COVID-19 sarebbe stato già disponibile quando non lo era. Inoltre circa il 10% del pubblico percepisce i vaccini come non sicuri o non necessari e rifiuta la vaccinazione, il che aumenta il rischio di un’ulteriore diffusione virale.
A metà del 2020, le stime di due sondaggi indicavano che tra il 67% e l’80% delle persone negli Stati Uniti avrebbe accettato una nuova vaccinazione contro la COVID-19, con un’ampia disparità per livello di istruzione, condizione lavorativa e luogo di residenza.
Un sondaggio condotto da National Geographic e Morning Consult ha dimostrato un divario di genere sulla disponibilità a ricevere un vaccino anti COVID-19 negli Stati Uniti, con il 69% degli uomini intervistati che ha affermato che si sarebbe sottoposto a vaccinazione, rispetto a solo il 51% delle donne. Il sondaggio ha anche mostrato una correlazione positiva tra il livello di istruzione e la disponibilità a ricevere il vaccino.